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Portafoglio europeo delle imprese: stato dell’arte e sfide

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Il progetto dell’European Business Wallet (EBW) è uno dei tasselli più innovativi della nuova strategia europea di identità digitale. L’obiettivo è semplice ma ambizioso: offrire alle imprese uno strumento unico, sicuro e interoperabile per gestire la propria identità digitale, le credenziali necessarie alle attività quotidiane e i rapporti con la Pubblica Amministrazione. In concreto, significherebbe raccogliere in un unico spazio licenze, certificati, autorizzazioni e notifiche legali, riducendo duplicazioni e oneri burocratici.

Il quadro giuridico è stato fissato dal nuovo Regolamento sull’identità digitale europea, in vigore dal maggio 2024, che rafforza l’eIDAS e obbliga gli Stati membri a rendere disponibile entro il 2026 un Digital Identity Wallet conforme agli standard UE. In questa cornice si inserisce l’EBW, considerato come estensione naturale del portafoglio digitale per i cittadini.

La Commissione ha già avviato consultazioni e progetti pilota per definire l’architettura tecnica, i requisiti di sicurezza e i possibili casi d’uso. Restano tuttavia alcuni nodi da sciogliere: quali documenti aziendali saranno integrati fin dall’avvio, quali funzioni saranno rese obbligatorie e quale sarà il ruolo del settore pubblico come “primo utilizzatore” del nuovo strumento, condizione ritenuta cruciale dalle associazioni imprenditoriali per stimolare l’adozione da parte delle imprese.

I benefici sono intuibili: riduzione dei costi amministrativi, rafforzamento dell’integrazione dei mercati digitali e aumento della certezza giuridica delle transazioni online. Tuttavia, le sfide non sono marginali: garantire interoperabilità tra sistemi nazionali, evitare frammentazioni, proteggere i dati aziendali da usi impropri o da attacchi informatici, e sostenere la digitalizzazione delle PMI meno attrezzate.

L’Italia, grazie all’esperienza della rete delle Camere di Commercio nella gestione dei registri d’impresa e nei servizi digitali alle imprese, può giocare un ruolo importante nello sviluppo dell’EBW. Restano però alcune sfide cruciali:

  • integrazione con i sistemi nazionali: assicurare coerenza con il modello giuridico ed economico esistente, evitando duplicazioni.
  • sostenibilità economica: bilanciare l’accesso ai dati con il principio di sostenibilità dei registri pubblici ed eventuali meccanismi compensativi.
  • coinvolgimento delle PMI: accompagnare le imprese nell’adozione del Wallet, rafforzando fiducia, competenze digitali e consapevolezza dei benefici.

Se la roadmap sarà rispettata, entro il 2026 le imprese italiane ed europee potranno disporre di un nuovo strumento digitale di fiducia, con ricadute significative per la competitività e la modernizzazione del mercato unico.

chiara.gaffuri@unioncamere-europa.eu

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