Resilienza 2.0: la Commissione europea definisce la visione per il futuro dell’UE

Lo scorso 9 settembre, a Strasburgo, la Commissione europea ha presentato il rapporto di previsione strategica 2025, intitolato Resilience 2.0: Empowering the EU to thrive amid turbulence and uncertainty. Si tratta del primo documento di questo tipo del nuovo mandato 2024–2029, concepito come rapporto di transizione: dal 2026, infatti, la previsione strategica diventerà un esercizio annuale per analizzare le tendenze globali, testare scenari futuri e valutare l’efficacia delle politiche europee.
Presentando il rapporto, il Commissario Ue responsabile per l’equità intergenerazionale, la gioventù, la cultura e lo sport, Glenn Micallef, ha tracciato una proiezione al 2040 fondata su tre pilastri: l’Unione deve restare una comunità di pace e sicurezza, deve difendere i valori democratici e i diritti fondamentali e porre al centro il benessere dei cittadini, completando con successo la transizione ecologica.
Il documento sottolinea come il contesto globale sia segnato da turbolenze geopolitiche, rapidi cambiamenti tecnologici e crisi climatiche sempre più gravi. Basti pensare che tra il 1980 e il 2023 gli eventi climatici estremi hanno causato perdite economiche per 738 miliardi di euro, un quarto dei quali solo nel periodo 2021–2023.
Per affrontare sfide complesse e scenari inediti, la Commissione indica otto direttrici prioritarie: costruire una visione globale per un’Europa stabile e partner affidabile a livello mondiale; rafforzare la sicurezza interna ed esterna con un approccio tecnologicamente avanzato; sfruttare il potenziale di ricerca e innovazione a sostegno di prosperità e valori; consolidare la resilienza economica di lungo termine, capace di assorbire shock e sostenere la crescita; promuovere benessere sostenibile e inclusivo, cardine del modello sociale europeo; ripensare istruzione e competenze in vista dei cambiamenti tecnologici e sociali; salvaguardare democrazia, libertà dei media e coesione sociale, contrastando la disinformazione; anticipare la trasformazione demografica e promuovere l’equità intergenerazionale.
Su quest’ultimo punto, Micallef ha osservato che è in gioco l’eredità da lasciare alle generazioni future, che potrà essere un patrimonio di opportunità o, al contrario, un fardello difficile da sostenere. Ha inoltre annunciato che nel 2026 sarà presentata una strategia dedicata all’equità intergenerazionale.
Grazie a questo approccio, la Commissione europea intende garantire politiche capaci non solo di resistere alle crisi, ma anche di preparare risposte in anticipo, trasformando le sfide globali in opportunità per il futuro dell’Unione.
stefano.dessi@unioncamere-europa.eu
Aggiornato il