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Scoreboard 2025: progresso, ritardi e la sfida di definire l’innovazione

innovazione

Il nuovo European Innovation Scoreboard (EIS) 2025 conferma una tendenza positiva: la performance innovativa dell’Unione europea è aumentata di ben 12,6 punti percentuali dal 2018. Un segnale incoraggiante, frutto di progressi costanti, soprattutto in formazione continua, investimenti in R&S e infrastrutture digitali. Tuttavia, l’incremento è rallentato nel passaggio 2024‑2025, con un leggero calo di 0,4 punti, a testimonianza delle incertezze globali e della necessità di accelerare il ritmo degli interventi politici e strutturali per restare competitivi a livello globale e non perdere ulteriore terreno.

Tra i Paesi più dinamici, Malta (+7,6) e Lussemburgo (+5) registrano i progressi più marcati dall’ultimo anno. Dal 2018 spiccano Estonia (+30 punti), Svezia (+12,9) e Irlanda (+13,3), tutte guidate dalla spinta su cloud, R&S delle imprese, tecnologie net zero. Parallelamente, la classifica regionale (RIS 2025) mostra che il miglioramento ha raggiunto 233 regioni su 241, ma restano asimmetrie fra Nord‑Ovest e Centro‑Sud Europa. Questo contesto evidenzia l’urgenza di politiche integrate: la Nuova Agenda europea per l’innovazione, la Strategia Startup e Scaleup, l’iniziativa Choose Europe e il Competitiveness Compass intendono consolidare risultati e colmare il gap competitivo. L’Italia rientra nella categoria dei moderate innovators, con progressi costanti dal 2018. I principali driver sono l’aumento degli investimenti in R&S aziendale, una migliore collaborazione tra imprese e università, e una crescita dell’apprendimento permanente. Tuttavia, permangono ritardi rispetto ai leader in termini di produttività digitale, infrastrutture cloud e adozione di tecnologie avanzate. Serve dunque rafforzare il sostegno a Pmi innovative, startup deep tech e un sistema di formazione permanente più capillare.

Il 9 luglio 2025 la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica sul futuro “European Innovation Act”, strumento chiave della Startup & Scaleup Strategy. Questa consultazione è anche l’occasione per modellare una definizione condivisa di “impresa innovativa” e orientare finalmente verso un sistema europeo delle startup inclusivo e più dinamico. Tuttavia, definire cosa sia un’impresa innovativa significa anche scegliere a quali fini e con quali strumenti sostenerla: una definizione pensata per attrarre venture capital, ad esempio, potrebbe essere molto diversa da una costruita per accompagnare la transizione verde o per sostenere l’innovazione sociale. Pragmatismo e attenzione alle diversità dei sistemi imprenditoriali saranno necessari per evitare l’illusione di una taglia unica per tutte le innovazioni e tutti i territori.

diana.marcello@unioncamere-europa.eu

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