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Una priorità dimenticata del dibattito europeo

Business Transfer

Il tema del passaggio generazionale delle imprese torna protagonista in un documento congiunto firmato da Eurochambres, European Family Businesses e Transeo. Pubblicato il 22 aprile 2025, “10 Suggestions to Support Business Transfers in the EU” è un appello chiaro e deciso alla Commissione europea affinché il tema rientri con forza nell’agenda politica e strategica dell’UE.

Il passaggio d’impresa non è più solo una questione di successione familiare. È diventato un motore di crescita, innovazione e coesione territoriale, soprattutto in un contesto demografico in cui centinaia di migliaia di PMI rischiano la chiusura per mancanza di una continuità imprenditoriale.

Tra i punti più urgenti: la necessità di armonizzare le normative a livello europeo, creare un barometro sui trasferimenti aziendali e attivare strumenti finanziari e formativi per favorire subentri, anche da parte di giovani imprenditori o lavoratori. Il documento sottolinea inoltre il ruolo chiave dei trasferimenti aziendali nel supportare la doppia transizione digitale e green.

Una possibile risposta concreta arriva dal fenomeno dei workers’ buyout (WBO), approfondito nel recente rapporto di fi-compass sull’Italia. In oltre 340 casi, lavoratori hanno rilevato aziende in crisi, garantendo continuità produttiva e occupazionale. Il dato più impressionante? Ogni euro pubblico investito nei WBO ha generato un ritorno fiscale 23 volte superiore, a dimostrazione che sostenere le transizioni d’impresa, anche dal basso, non è solo una scelta sociale, ma una strategia economica vincente. La Legge Marcora e le successive modifiche legislative hanno aggiornato e ampliato gli strumenti a disposizione, introducendo, come è ben noto, il diritto di prelazione per le cooperative costituite da lavoratori in caso di vendita di aziende in procedura concorsuale. Questa disciplina ha reso l'Italia un modello di riferimento in Europa per le politiche di sostegno ai WBO, promuovendo la rigenerazione di imprese in crisi attraverso la partecipazione attiva dei lavoratori.

Con oltre 450.000 aziende trasferite ogni anno in Europa e almeno 150.000 a rischio fallimento del passaggio, non si tratta di un tema di nicchia ma di una sfida sistemica. E mentre si continua a investire su start-up e venture capital, questo appello ci ricorda che la competitività europea passa anche, e soprattutto, dalla continuità delle imprese esistenti.

diana.marcello@unioncamere-europa.eu

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